Cominciare la giornata con una colazione al banco, incontrarsi per lavoro o per diletto in un bar, rientra in quella serie di azioni abitudinarie che tutti compiono ogni giorno. Non tutti però hanno idea del mondo che si cela dietro ad un bancone e del duro lavoro che è chiamato a fare il barista. Alessandra Magrin con il suo “Manuale di sopravvivenza per il perfetto barista” propone un quadro ironico ma allo stesso tempo veritiero di questa figura.
1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Alessandra Magrin, sono nata a Vicenza dove vivo tuttora. Dopo il diploma iniziai il mio percorso di agente immobiliare che svolsi per parecchio tempo. Dopo molti anni di lavoro nel settore impiegatizio, amante del rischio o forse per scelta obbligata, decisi di addentrarmi nel settore alberghiero e della ristorazione e arricchire così il mio curriculum lavorativo, provando diverse esperienze. Nel mio tempo libero mi dilettavo nella scrittura di racconti per lo più amorosi sempre con un pizzico di ironia, parte integrante del mio modo di essere. Quando poi per gioco mi fu proposto di raccontare le mie esperienze più divertenti in un libro accolsi con entusiasmo la proposta e mi ci buttai a capofitto.
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Generalmente non ho molto molto tempo per dedicarmi alla scrittura se non in fase di lavorazione del mio libro, e scrivevo quando mi sentivo particolarmente ispirata.